Si fa un gran parlare ultimamente del declino delle librerie e della loro funzione di filtro tra il panorama letterario attuale e il pubblico, con la figura del libraio in via d'estinzione. I più giudicano questo un male, un segno dei tempi: la piaga della massificazione della cultura. Certo il rapporto umano tra piccolo negoziante e cliente fedele si è perso per sempre, ma siamo sicuri che questo sia una disgrazia?
Forse siamo entrati nell'era dell'autore: con i libri elettronici e l'auto pubblicazione a costi abbordabili, il filtro tra creatore e pubblico non è più necessario. Neanche i colossi della distribuzione come Amazon sono in grado di fermare questo fenomeno. L'autore si rivolge direttamente ai lettori con idee, spunti e proposte, mentre i lettori hanno mille modi per condividere gusti e opinioni: all'eterno passaparola si affiancano le reti sociali, l'autopubbicazione, le email, i blog, le interviste su youtube o le recensioni on-line. Un dare e avere che arricchisce tutti.
L'antico sapere del libraio diventa così collettivo, tutti siamo sullo stesso piano e non c'è più bisogno di uno "sciamano" per entrare in contatto con il divino. E l'autore diventa il centro di tutto, non più l'editore o chi vende. Buone notizie per gli esordienti com me? "Food for thought", come dicono gli inglesi, cibo per arrovellarsi la mente...
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