domenica 28 ottobre 2012

Il Viaggio dell'Eroe e Il Signore degli Anelli



I film di grande successo sono tutti uguali. E anche i libri.

Avrete sentito questa frase un milione di volte. Ma è vero? A quanto pare sì, ma la ragione è sorprendente. Stando allo studio di un produttore di Hollywood, Christopher Vogler, ogni storia che l'uomo racconta segue uno schema universale implicito e recondito nell'essere umano, chiamato "Il Viaggio dell'eroe", una struttura di 12 punti che si ripetono incessantemente in ogni storia. Si dice che il suo libro sia il testo più influente della storia del cinema.

Un modo per illustrare e testare il Viaggio dell'eroe è applicarlo per analizzare una storia. Oggi ve ne propongo una conosciutissima: "Il Signore degli Anelli" e in particolare il primo volume/film, "La Compagnia dell'Anello". L’eroe in questo caso è Frodo e suo è il Viaggio che studieremo. Ecco i 12 punti e la loro corrispondenza nel viaggio di Frodo. (Nota: a volte i punti si sovrappongono o intrecciano)


Atto I (42 min)

1. Mondo Ordinario: è il mondo consueto dell'eroe, quello da cui partirà per il Mondo Speciale.
La Contea in festa per il compleanno di Bilbo.

2. Richiamo all'avventura: la sfida per l'eroe, dove si stabilisce l'obiettivo, il percorso da farsi e il rischio o il prezzo da pagare. Un certo evento, un “accidente iniziale” è necessario per far partire la storia.
Biblo parte per Gran Burrone ma Gandalf lo convince a lasciare l’Anello a Frodo.

3. Rifiuto del richiamo: ci sono casi d'eroi riluttanti (in questo modo aumenta la percezione del rischio che correranno). A volte serve un evento esterno o l'incoraggiamento di un mentore per decidersi.
Frodo è riluttante a partire, ma i Nazgûl sono già a caccia.

4. Incontro col mentore: per partire l'eroe ha bisogno di consigli, di una guida, di uno strumento "magico" (un'arma, la conoscenza ecc.), dell’esperienza di chi è tornato dal Viaggio.
Gandalf convince Frodo a portare l’Anello almeno fino a Gran Burrone, per il bene della Contea

5. Varco della prima soglia: l'eroe accetta la sfida. Il Mondo Speciale comincia dal momento in cui non si può più tornare indietro. È una soglia con guardiani da fronteggiare e superare, riconoscere o trasformare in alleati. La soglia può anche essere un incidente o una "crisi".
Frodo varca la frontiera della Contea con Sam, Merry e Pippin.

Atto II: discesa (58 min) e iniziazione (59 min)

6. Prove, nemici, alleati: l'eroe impara le regole del Mondo Speciale, ne incontra gli abitanti e affronta le prime sfide, reclutando alleati e scoprendo nemici. Qui si rivelano il vero carattere dell'eroe, i sentimenti e i valori che contano.
A Brea Frodo incontra Grampasso (Aragorn), che guida gli Hobbit attraverso le Terre Selvagge e affronta i Nazgûl a Cimavento. Frodo indossa l’anello, viene ferito dai Nazgûl e portato in salvo a Gran Burrone da Arwen (Glorfindel).

7. Avvicinamento alla caverna più recondita (seconda soglia): l'eroe si avvicina all'apice, al posto pericoloso, e si prepara per superare i guardiani dell'ombra procurandosi “armi” e una nuova percezione di sé e degli altri. Emergono nuove qualità nei personaggi.
A Gran Burrone, il Consiglio di Elrond decide che l’Anello va distrutto gettandolo nel Monte Fato prima che lo trovino Sauron o Saruman. Frodo si offre per la missione e si forma la Compagnia dell’Anello (9 membri). La soglia è l’ingresso a Moria (sorvegliata dall’Osservatore nell’acqua)

8. Prova centrale: È il momento critico della suspense, la battaglia con l'ombra. L'eroe rischia di morire o muore per rinascere. È il vero rito di passaggio, il rituale d'iniziazione. L'eroe si trova faccia a faccia con le sue più grandi paure, con il fallimento dell'impresa, la sua vecchia personalità muore e l’eroe cambia per sempre. È il momento più profondo della discesa prima di risalire. Se è la storia di un gruppo, un eroe rischia la propria vita per il bene della collettività.
Gandalf si sacrifica per sconfigge il Balrog nelle Miniere di Moria e permettere alla Compagnia di proseguire.

9. Ricompensa: l'eroe sopravvissuto "festeggia" e prende la ricompensa (l’elisir, l’iniziazione, la conoscenza). Qui è il momento di un piccolo riposo prima del ritorno (una scena d'accampamento o d'amore). C'è una rivelazione, un'epifania.
La Compagnia riceve i regali di Galadriel a Lothlorien.

10. Via del ritorno (terza soglia): La storia racconta il bisogno e la decisione dell’eroe di tornare al Mondo Ordinario (o di continuare verso un ulteriore Mondo Speciale).
Frodo vede il futuro nello Specchio di Galadriel: se l’Anello non sarà distrutto la Contea verrà saccheggiata e gli Hobbit deportati. La soglia è la prova di Galadriel, tentata dall’Anello.

Atto III: ritorno (32 min)

11. Resurrezione (climax). Non è la prova più grande, ma quella definitiva. È la purificazione: un'ulteriore sfida, il momento delle carte in tavola. L'eroe può ancora morire: è la catarsi. A volte dei falsi pretendenti vogliono rubare il premio all’eroe.
La battaglia contro gli Uruk-Hai di Saruman. Boromir cerca di rubare l’anello, poi si redime sacrificandosi per salvare Frodo.

12. Ritorno con l'elisir: L'eroe torna rinato, definitivamente cambiato, e porta con sé un “dono”. Ci sono due possibilità: il ritorno al punto di partenza (circolare, ma il Mondo Ordinario sembra diverso), oppure il finale aperto.
La compagnia si dissolve, Frodo fugge e continua il viaggio verso il Monte Fato con Sam (e Gollum...)


Lo schema è così efficace che ha rivoluzionato il mio modo di concepire una storia. Una vera epifania, l’elisir del mio personale Viaggio dello scrittore.


Per approfondire: Vogler si basa sullo studio antropologico dei miti e sul paradigma del "Monomito" (il mito dell'uno) secondo lo storico Joseph Campbell e il suo "L'eroe dai mille volti"; un’altra analisi de “La compagnia dell’anello” con punti di svolta (plot points) la trovate qui.

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