venerdì 28 settembre 2012

"Cose preziose - La tienda" (Stephen King)

The devil's voice is sweet to hear.
Il diavolo ha la voce melodiosa.

Qual è il tuo desidero più profondo? Che cosa saresti disposto a fare per ottenerlo? Immagina che nella tua città apra un nuovo negozio, “Cose preziose”, che ha giusto l’oggetto dei tuoi desideri, pronto a cambiarti la vita. Ma non è in vendita. Il mellifluo negoziante ti chiede in cambio solo un piccolo favore. Accetteresti? Se il negoziante è un forestiero misterioso che sa più di quel che dovrebbe e se tutta la città decide di fare affari con lui, ben presto si scatena il pandemonio.

È questa la premessa di “Cose preziose” di Stephen King (1991), terzo e ultimo romanzo del ciclo ambientato nella città immaginaria di Castle Rock, Maine. Man mano che la storia si dipana, l’autore disseziona la natura del male con gli strumenti propri della narrativa: l’esperienza diretta, la vita vissuta, i sentimenti. I personaggi sono vividi e palpitanti e l’intreccio di punti di vista e fili narrativi tiene inchiodati alla pagina. Il romanzo non è perfetto, l’avvio è in sordina e in generale qualche sforbiciata qui e là avrebbe giovato al testo, ma la precisione con cui è congegnata la trama e l’acume nel pizzicare le debolezze umane valgono da soli il prezzo del biglietto.

Inquietante e avvincente. Come sempre King parla al cuore del lettore, e fa centro. 
5 su 5


The devil's voice is sweet to hear.
La voz del diablo es dulce al oído.

¿Cuál es tu deseo más profundo? ¿Qué estarías dispuesto a hacer para conseguirlo? Imagina que en tu ciudad abra una nueva tienda, “Cosa necesarias”, que tiene justo el objeto de tus deseos, listo para cambiarte la vida. Pero no está a la venta. El melifluo tendero te pide a cambo sólo un pequeño favor. ¿Aceptarías? Si el tendero es un forastero que sabe más de lo que debería y si toda la ciudad decide hacer negocios con él, muy pronto se desata la locura.

Ésta es la premisa de “La tienda” de Stephen King (1991), tercera y última novela del ciclo ambientado en la ciudad imaginaria de Castle Rock, Maine. A medida que se desarrolla la historia, el autor disecciona la naturaleza del mal con las herramientas propias de la narrativa: la experiencia directa, la vida misma, los sentimientos. Los personajes son vivos y palpitantes y el enredo de puntos de vista e hilos narrativos nos mantiene pegados a la página. La novela no es perfecta, el arranque es en tono menor y en general algún tijeretazo aquí y allá le habría venido bien al texto, pero la precisión de la trama y la perspicacia en clavar las debilidades humanas valen por sí solas el precio de la entrada.

Inquietante y cautivador. Como siempre King habla al corazón del lector, y da en el blanco. 5 de 5

giovedì 27 settembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XVI

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.

Si de verdad les interesa lo que voy a contarles, lo primero que querrán saber es dónde nací, cómo fue todo ese rollo de mi infancia, qué hacían mis padres antes de tenerme a mí, y demás puñetas estilo David Copperfield, pero no tengo ganas de contarles nada de eso. Primero porque es una lata, y, segundo, porque a mis padres les daría un ataque si yo me pusiera aquí a hablarles de su vida privada.


martedì 25 settembre 2012

Nessuno vuole leggere la tua merda - Nadie quiere leer tu mierda



Interessante articolo apparso sul quotidiano Público: "Il miglior consiglio per scrivere", a detta di Stefen Pressfield, romanziere e sceneggiatore di successo. Un punto di vista che avevo sempre considerato - e insegnato - ma mai fino a questo estremo. Da tenere presente, per chiunque voglia comunicare qualcosa. (originale in inglese qui)
Nessuno vuole leggere la tua merda.
Lasciatemelo ripetere. Nessuno - neanche il tuo cane o tua madre - ha il minimo interesse. Non è che la gente sia cattiva o crudele. Sono solo occupati.
Nessuno vuole leggere la tua merda.
C'è un fenomeno in pubblicità che si chiama "Sindrome del venditore". Ogni venditore è innamorato del suo prodotto. L'errore che fa è credere che, siccome lo ama lui, lo ameranno anche tutti gli altri.
Non lo faranno. Gli altri non sanno che cosa stai vendendo e non gli importa. I tuoi potenziali lettori sono così occupati con il resto delle loro vite che non hanno un secondo libero da dare al tuo prodotto/opera/affare, per quanto sia meritevole.
Qual è la risposta da dare?
1) Riduci il tuo messaggio alla forma più semplice, chiara e facile da capire
2) Rendilo divertente. O sexy o interessante o informativo
3) Applica tutto questo a ogni forma di scrittura o arte.
Scrivere e leggere sono soprattutto una transazione. Il lettore ci mette tempo e attenzione, beni molto pregiati. In cambio, tu come scrittore devi dargli qualcosa che valga quanto il suo regalo a te. Quando capisci questo, sviluppi empatia. Impari a chiederti a ogni frase: è interessante? È divertente o stimolante o originale?

Interesante artículo publicado en Público: "El mejor consejo para escribir", según Stefen Pressfield, novelista y guionista de éxito. Un punto de vista che siempre había considerado - y enseñado - pero nunca hasta este extremo. A tener en cuenta, para cualquiera que quiera comunicar algo. (original en inglés aquí)
Nadie quiere leer tu mierda.
Permite que lo repita. Nadie -ni siquiera tu perro o tu madre- tiene el más mínimo interés. No es que la gente sea mala o cruel. Simplemente están ocupados.
Nadie quiere leer tu mierda.
En la industria de la publicidad, existe un fenómeno llamado el “Síndrome del Vendedor”. Todo vendedor está enamorado de sus propios productos. El error que comete es creer que porque él esta enamorado de sus productos, el resto del mundo también lo estará.
No lo estará. El resto del mundo no sabe lo que tú estás escribiendo y tampoco le importa. Tus potenciales lectores están ocupados con los asuntos de sus vidas y no tienen tiempo para leer esa obra maestra de la que te sientes tan orgulloso.
¿Cuál debe ser tu respuesta ante esto?
1) Reduce tu mensaje a su forma más simple, clara y fácil de entender.
2) Hazlo divertido. O sexy, o interesante, o informativo.
3) Aplica esto a toda forma de escritura o arte.
La escritura y la lectura son, ante todo, una transacción. El lector te ofrece su tiempo y su atención, los dos regalos más valiosos. A cambio, tú, el escritor, debes devolver algo digno de lo que se te ha regalado.Cuando comprendes que nadie quiere leer tu mierda, desarrollas empatía. Aprendes a cuestionar cada frase que escribes: ¿es interesante? ¿es divertida? ¿es osada?

lunedì 24 settembre 2012

Haiku XVIII

Fresca alba rosa 
con il grembiulino nuovo.
Comincia l’asilo!

Fresco amanecer rosa
con el babi nuevo.
Empieza la guardería!


venerdì 21 settembre 2012

"Il giovane Holden / El guardián entre el centeno" (J. D. Salinger)


Che cosa vuol dire diventare adulti? Quali sono le sofferenze e i dubbi di quella lunga tappa di passaggio che è l’adolescenza? È la letteratura il miglior strumento per indagare l’animo umano. In questo senso Il giovane Holden di J. D. Salinger (The Catcher in the Rye, 1951) rappresenta un capolavoro.

L’ennesima espulsione del protagonista da una scuola privata di elite scatena un susseguirsi di vicende assurde e surreali, in una New York espressionista popolata di personaggi improbabili quanto simbolici. Il giovane Holden precipita così al fondo del pozzo della perdita di sé, con un nichilismo autodistruttivo, in un viaggio interiore fino all’essenza delle questioni che attanagliano l’uomo da sempre: chi siamo, qual è la nostra identità, quali sono i valori che veramente importano e per i quali vale la pena di lottare e morire. Uno spaccato dei sedici anni, un’età che rappresenta il punto di inflessione della vita di tutti, in lotta con l’ambiente perbenista e conformista che esiste ancora oggi.

Lo stile dell’opera è superbo, il suo vero punto di forza. È lo stesso Holden Caulfield che racconta la propria storia, con una voce autentica, vera, antiletteraria, infarcita di espressioni colloquiali e giovanili, dirompenti ai tempi della pubblicazione del libro ma interessanti anche oggi, anche se datate. Certo alcuni aspetti della vita del collegiale di buona famiglia negli anni cinquanta non sono più in sintonia con i giovani contemporanei, però i sentimenti e le emozioni sono senza tempo. E di sicuro sono descritti meglio che negli ultimi best seller adolescenziali di vampiri e di maghetti.

In sintesi, un romanzo emozionante, che sa divertire e commuovere, per tornare ad avere sedici anni, per capire meglio i nostri figli e noi stessi.

Voto: 5 su 5


¿Qué quiere decir hacerse mayor? ¿Cuáles son los sufrimientos y las dudas de esa larga etapa de paso que es la adolescencia? Es la literatura la mejor herramienta para indagar en el ánimo humano. En este sentido El guardián entre el centeno de J. D. Salinger (The Catcher in the Rye, 1951) representa una obra maestra.

La enésima expulsión del protagonista de un colegio privado de élite desencadena una serie de acontecimientos tanto absurdos cuanto simbólicos. El joven Holden precipita así al fondo del pozo de la pérdida de sí, con un nihilismo autodestructivo, en un viaje interior hasta la esencia de las cuestiones que afligen el hombre desde siempre: quiénes somos, cuál es nuestra identidad, cuáles son los valores que de verdad importan y para los que merece la pena luchar y morir. Una visión de los dieciséis años, edad que representa el punto de inflexión de la vida de todos, en lucha con el entorno conformista y conservador que todavía existe hoy en día.

El estilo de la obra es soberbio, su verdadero punto fuerte. Es el mismo Holden Caulfield quién cuenta su historia, con una voz auténtica, verdadera, antiliteraria, llena de expresiones coloquiales y juveniles, rompedoras en los tiempos de publicación del libro pero interesantes también hoy, aunque anticuadas. Claro que algunos aspectos de la vida de colegio de ricos en los años cincuenta ya no están en la onda de la juventud contemporánea, pero los sentimientos y las emociones son atemporales. Y seguro que están mejor descritas que en los últimos best seller de vampiros y magos para adolescentes.

En síntesis, una novela emocionante, que sabe divertir y conmover, para volver a tener dieciséis años, para entender mejor nuestros hijos y nosotros mismos.

Nota: 5 sobre 5

giovedì 20 settembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XV

Vediamo se è vero che l'avete letto
Vamos a ver si es verdad que lo habéis leído


In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità. Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male. 

Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione. 


En el principio era el Verbo y el Verbo era en Dios, y el Verbo era Dios. Esto era en el principio, en Dios, y el monje fiel debería repetir cada día con salmodiante humildad ese acontecimiento inmutable cuya verdad es la única que puede afirmarse con certeza incontrovertible. Pero videmus nunc per speculum et in aenigmate y la verdad, antes de manifestarse a cara descubierta, se muestra fragmentos (¡ay, cuán ilegibles!), mezclada con el error de este mundo, de modo que debemos deletrear sus fieles signáculos incluso allí donde nos parecen oscuros y casi forjados por una voluntad totalmente orientada hacia el mal. 

Ya al final de mi vida de pecador, mientras, canoso y decrépito como el mundo, espero el momento de perderme en el abismo sin fondo de la divinidad desierta y silenciosa, participando así de la luz inefable de las inteligencias angélicas, en esta celda del querido monasterio de Melk, donde aún me retiene mi cuerpo pesado y enfermo, me dispongo a dejar constancia sobre este pergamino de los hechos asombrosos y terribles que me fue dado presenciar en mi juventud, repitiendo verbatim cuanto vi y oí, y sin aventurar interpretación alguna, para dejar, en cierto modo, a los que vengan después (si es que antes no llega el Anticristo) signos de signos, sobre los que pueda ejercerse la plegaria del desciframiento.

martedì 18 settembre 2012

Haiku XIV

Danza la fantasia sui tasti
nell’afa del pomeriggio.
Sudore e parole.

Danza la fantasía sobre las teclas
en el bochorno de la tarde.
Sudor y palabras.



lunedì 17 settembre 2012

I 47 finali di Hemingway - Los 47 finales de Hemingway

Ernest Hemingway, Milano 1918
Da dove nasce l'ispirazione? Quanto lavoro nasconde un capolavoro? Come germogliano e cerscono le idee nel cuore di un maestro - e quante di queste vengono scartate e gettate via prima di trovare quella giusta?

Si può immaginare la risposta a queste domande leggendo i 47 finali differenti che Ernest Hemingway scrisse per "Addio alle armi" e che sono stati pubblicati di recente negli Stati Uniti, basandosi sugli appunti originali dell'autore. Potete trovare i testi completi dei 47 finali in questo articolo. A ciascuno giudicare quale sia il migliore, quale calzi di più a una storia potente e tremenda come quella del romanzo. Un'ottima occasione per (ri-)leggere uno splendido libro. (il finale originale lo trovate nei commenti)

¿De dónde nace la inspiración? ¿Cuánto trabajo esconde una obra maestra? ¿Cómo brotan y crecen las ideas en el corazón de un maestro - y cuántas de estas se desechan y tiran antes de encontrar la buena?

Se puede imaginar la respuesta a estas preguntas leyendo los 47 finales diferentes que Ernest Hemingway escribió para "Adiós a las armas" y que han sido publicados en Estados Unidos recientemente, basándose en los apuntes originales del autor. Podéis haceros una idea de los varios textos con este artículo. A cada cual elegir el mejor, el que más se adapte a una historia potente y tremenda como la de la novela. Una excelente ocasión para (re-)leer un libro fantástico.

giovedì 13 settembre 2012

Alex Zanardi: volontà e cuore / voluntad y corazón


Che dire di quest'uomo, capace di morire e rinascere come l'Araba Fenice, e tornare per vincere su un circuito di Formula Uno, ma in handbike. La vita di Alex Zanardi sembra un romanzo, e invece la sua sofferenza è quella vera, così come la gioia: "Quando scegli l’orizzonte verso cui vuoi camminare, non serve arrivare in fondo per trovare la felicità. La felicità si trova lungo il percorso". Volontà e cuore. Un eroe.

Qué decir de este hombre, capaz de morir y renacer como el ave Fénix, y volver para ganar en un circuito de Fórmula Uno, pero en handbike. La vida de Alex Zanardi parece una novela, y en cambio su sufrimiento es el de verdad, así como la alegría: "Cuando elijes el horizonte hacia donde caminar, no sirve llegar al fondo para encontrar la felicidad. La felicidad se encuentra en el camino". Voluntad y corazón. Un héroe.

lunedì 10 settembre 2012

"Il volo del calabrone / Vuelo final" (Ken Follet)


Comincia oggi con questo post un ciclo di recensioni di opere di narrativa che ho avuto la fortuna di apprezzare di recente. Che si tratti di libri, film o altro, non mancheranno mai due elementi: una buona storia e qualcuno per raccontarla.

Il volo del calabrone (Hornet Flight, 2002) è il prototipo del thriller di spionaggio alla Ken Follet prima maniera (non quello de “I pilastri della terra” per intenderci). Nell’opera sono presenti tutti gli ingredienti del genere: spie, informazioni da trafugare, una guerra di buoni contro cattivi e persone comuni che possono cambiare il corso della storia. In questo caso si tratta di due giovani danesi che cercano di aiutare i servizi segreti britannici per opporsi ai nazisti che hanno appena invaso la Danimarca.

Il punto di forza del romanzo sta nelle motivazioni personali dei protagonisti, nel loro lato umano: Harald Olufsen vuole dare un senso alla morte eroica del fratello; Karen Duchwitz presagia le disgrazie che verranno per chi è ebreo come lei; Hermia Mount vuole riscattarsi dal senso di colpa per la morte delle spie da lei reclutate; anche Peter Flemming, l’antagonista principale, è stato vittima di una fatalità che ha reso sua moglie un vegetale. Tutti lottano contro difficoltà più grandi di loro, tutti devono andare oltre i propri limiti per riuscire.

Suspense, intrigo, scontri, passioni e avventura si mescolano nelle giuste dosi, per un risultato apprezzabile anche se a tratti poco originale, un filo al di sotto dei più conosciuti e acclamati La cruna dell’ago e Il codice Rebecca. La “prosa trasparente” caratteristica di Follet trascina il lettore in un mondo fittizio ma verosimile, e non si riesce più a staccarsi dalla pagina. Intrattenimento di qualità quindi, senza sbavature, consigliato a tutti e imperdibile per gli amanti del genere.

Voto: 4 su 5


Empieza hoy con este post un ciclo de reseñas de obras de ficción que he tenido la suerte de apreciar recientemente. Que se trate de libros, películas u otros medios, nunca faltarán dos elementos: una buena historia y alguien para contarla.

Vuelo final (Hornet Flight, 2002) es el prototipo del thriller de espionaje a la manera de Ken Follet del primer periodo (no de “Los pilares de la tierra” para entendernos). En la obra están presentes todos los ingredientes del género: espías, informaciones para robar, una guerra de buenos contra malos y personas comunes que pueden cambiar el rumbo de la historia. En este caso se trata de dos jóvenes daneses que intentan ayudar los servicios secretos británicos para oponerse a los nazis que acaban de invadir Dinamarca.

El punto fuerte de la novela está en las motivaciones personales de los protagonistas, en su lado humano: Harald Olufsen quiere dar un sentido a la muerte heroica de su hermano; Karen Duchwitz presagia las desgracias que vendrán para quien es hebreo como ella; Hermia Mount quiere rescatarse del sentido de culpabilidad por la muerte de las espías reclutadas por ella; también Peter Flemming, el antagonista principal, ha sido víctima de una fatalidad que ha convertido su mujer en un vegetal. Todos luchan contra dificultades que les superan, todos tienen que ir más allá de sus límites para vencer.

Suspense, intriga, enfrentamientos, pasiones y aventura se mezclan en sus justas proporciones, para un resultado apreciable aunque a veces poco original, una pizca por debajo de los más conocidos y celebrado La isla de las tormentas y La clave está en Rebeca. La “prosa transparente” característica de Follet arrastra el lector en un mundo de ficción pero verosímil, y no se puede despegarse de la página. Entretenimiento de calidad, intachable, recomendado a todos e imperdible para los amantes del género.

Nota: 4 sobre 5

sabato 8 settembre 2012

Haiku XIII

Finalmente riprendiamo l'appuntamento quindicinale con gli Haiku. Quanti arretrati dell'estate! Con calma recupereremo.

Por fin retomamos la cita quincenal con los Haikus. ¡Cuántos atrasos del verano! Con calma recuperaremos.


Mille gabbiani controvento
al ritmo dello sciabordio
nella notte stellata. 

Mil gaviotas contraviento
al ritmo del oleaje 
en la noche estrellada


giovedì 6 settembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XIV


Riprendiamo la rubrica dell'indovinello letterario dopo la lunga pausa estiva, con un tuffo in un classico dei classici, monumentale ed epico. Anche se non l'avete letto, con un po' di cultura e intuito saprete indovinare di quale capolavoro si tratta.

Retomamos la columna del acertijo literario después de la larga pausa veraniega, zambulléndonos en un clásico entre los clásicos, monumental y épico. Aunque no lo hayáis leído, con un poco de cultura e intuición sabréis adivinar de qué obra maestra se trata.


– Ormai Genova e Lucca non sono più che appannaggio, che dominio della famiglia Buonaparte. Vi avverto che, se non mi dite che abbiamo la guerra, se vi permettete ancora di giustificare tutte le infamie, tutte le atrocità di questo Anticristo, (in fede mia, ci credo), non vi conosco più, non siete più il mio amico, non siete più il mio fedele schiavo, come dite! Ebbene! Buon giorno, buon giorno! Vedo che vi ho fatto paura; sedete e discorriamo.
 Così diceva, nel luglio 1805, Anna Pavlona Schérer, damigella d'onore e persona molto vicina all'Imperatrice Maria Feodorovna, andando incontro a un personaggio molto grave, oppresso di titoli, il principe Vassili, giunto per primo al suo ricevimento.

Bien. Desde ahora, Génova y Lucca no son más que haciendas, dominios de la familia Bonaparte. No. Le garantizo a usted que si no me dice que estamos en guerra, si quiere atenuar aún todas las infamias, todas las atrocidades de este Anticristo (de buena fe, creo que lo es), no querré saber nada de usted, no le consideraré amigo mío ni será nunca más el esclavo fiel que usted dice. Bien, buenos días, buenos días. Veo que le atemorizo. Siéntese y hablemos. 
Así hablaba, en julio de 1805, Ana Pavlovna Scherer, dama de honor y parienta próxima de la emperatriz María Fedorovna, saliendo a recibir a un personaje muy grave, lleno de títulos: el príncipe Basilio, primero en llegar a la velada. 

mercoledì 5 settembre 2012

Belzebù e i ghiacci artici - Belcebú y los hielos árticos

Settembre è il mese in cui i rapporti sociali si aprono con "come hai passato le vacanze?". Alla fatidica domanda potreste rispondere come Nicolas Peissel: "Ho attraversato l'Artico in barca a vela". Il nome dell'imbarcazione era già tutta una dichiarazione d'intenti: Belzebù. Si tratta di un'impresa eroica degna di un esploratore o di una pessima notizia per lo scioglimento dei ghiacci? A voi scegliere se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Io preferisco pensare laterale: è l'ennesima dimostrazione che l'uomo sa superare ogni avversità e, quando non può fare altrimenti, si adatta al cambio e trasforma in positivo anche le disgrazie. Certo che la povera Madre Terra ha bisogno di cure urgenti, se no ci ritroveremo con le branchie dietro alle orecchie.

Septiembre es el mes en el que las relaciones sociales se abren con "¿Cómo has pasado las vacaciones?". A la fatídica pregunta podríais contestar como Nicolas Peissel: "He cruzado el Ártico en velero". Ya era una declaración de intenciones el nombre del barco: Belcebú. Se trata de una hazaña heroica digna de un explorador o una muy mala noticia para el derretimiento de los hielos? Elegid vosotros si el vaso está medio lleno o medio vacío. Yo prefiero pensar lateral: es la enésima demostración che el hombre sabe superar toda adversidad y, cuando no puede hacer de otra manera, se adapta al cambio y transforma en positivo también las desgracias. Claro que la pobre Madre Tierra necesita cuidados urgentes, si no terminaremos teniendo agallas detrás de las orejas.

martedì 4 settembre 2012

Rientro - Regreso

Luna araba
Dopo il ritorno alla gran urbe, pensieromancino riapre i battenti con tante storie da raccontare e sogni da vivere. Ci sarà un anno intero per farlo, a poco a poco, centellinando la suspense... Per ora, buon rientro alla vita reale a tutti.

Después del regreso a la gran ciudad, pensieromancino vuelve a abrir sus puertas con muchas historias que contar y sueños que vivir. Habrá un año entero para hacerlo, poco a poco, saboreando la suspense... Por ahora, buena vuelta a la vida real a todos.