mercoledì 26 dicembre 2012

Buon Natale - Feliz Navidad

Con la pancia piena si pensa meglio. O peggio? In pieno tunnel festivo-natalizio anche pensieromancino si unisce al coro degli auguri, con lo spirito già nel 2013. Idee, propositi, pazzie e pentimenti, tutto frulla nella testa della Musa, che non vede l'ora di mettersi all'opera. Bisogno di spunti? Eccovi il video preparato da quelli di Google per le parole più cercate del 2012, spettacolare. Per tutti i migliori auguri di felicità, auguri creativi, innovativi e anticonformisti... auguri mancini!

Con la barriga llena se piensa mejor. ¿O peor? De lleno en el túnel navideño también pensieromancino se uno al coro de las felicitaciones, con el espíritu ya en 2013. Ideas, propósitos, locuras y arrepentimientos, todo gira en la cabeza de la Musa, que se muere de ganas por ponerse manos a la obra. ¿Falta de inspiración? Aquí tenéis el video preparado por los de Google para las palabras más buscadas del 2012, espectacular. Para todos muchas felicidades, creativas, innovadoras y anticonformistas... ¡felicidades zurdas! (pensieromancino: pensamiento zurdo, NdT) 



venerdì 21 dicembre 2012

"La verità dell'Alligatore" (Massimo Carlotto)

Un buon giallo che però non va oltre lo stereotipo del detective

Finalmente un buon giallo. La formula dell’investigatore integerrimo, che prosegue un “caso” già chiuso per amore di giustizia, viene qui rivisitata da Massimo Carlotto con un personaggio azzeccato, principale punto di forza del romanzo: Marco Buratti, alias l’Alligatore, ex detenuto amante del blues con il cuore infranto, affogato nel Calvados, originale e funzionale al genere. Ma è grazie alla sua spalla, Beniamino Rossini, che si forma una coppia memorabile, capace di mantenere verve per tutta l’indagine, alternando intrigo, pulp e umorismo noir.

La storia scorre bene fin dalle prime pagine, entrando subito nel vivo anche a scapito di una più ampia presentazione dei personaggi. L’investigazione cattura il lettore e non lo molla fino alla fine. Lo stile è asciutto, incentrato sul dialogo, con voci realistiche che escono dalla pagina per tratteggiare personalità, paure e pulsioni umane con riuscita profondità espressiva.

Purtroppo oltre la metà del romanzo diventano palesi alcune carenze. In primo luogo la generale mancanza di pathos, di rischio palpabile per i protagonisti, che scivolano oltre le avversità con così tanta scioltezza da far sembrare i pericoli delle semplici scenografie di cartapesta. Inoltre, gli antagonisti non vengono sviluppati né caratterizzati come richiederebbe il genere, bensì ridotti a semplici macchiette, quasi artificiali, privi di volontà propria nel dipanarsi della storia, forzati a beneficio della trama ma a scapito della credibilità. E ancora un finale sottotono e anticlimatico, scontato, corretto dal punto di vista investigativo ma con troppi aiutanti dell’ultima ora e circostanze favorevoli a fungere da deus ex machina.

Tuttavia il limite più grave è la mancanza di motivazione profonda del protagonista, avulso dal nocciolo della storia. Carlotto ricalca troppo il modello del detective anni quaranta per risultare credibile oggi. Il romanzo resta comunque una buona lettura, avvincente e accattivante per gli amanti del genere, ma non va oltre la riproposizione dei vecchi schemi in un’ambientazione contemporanea.

Voto: 3 su 5

giovedì 20 dicembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXIX


Sublime. Magnifico. Eterno.

L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di maggio. Su la Piazza Barberini, su la Piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorìo confuso e continuo, salendo alla Trinità de' Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato.

El año moría, muy dulcemente. El sol de San Silvestre expandía no se que calidez velada, suavísima, áurea, casi primaveral, en el cielo de Roma. Todas las calles eran populosas como en los domingos de mayo. Por la Piazza Barberini, Por la Piazza di Spagna una muchedumbre de carrozas pasaba atravesando a la carrera; y desde las dos plazas el ruido confuso y continuo, subiendo a Trinità de’ Monti, a la Via Sistina, llegaba hasta las estancias del Palazzo Zuccari, atenuado.
[traduzione © pensieromancino]



mercoledì 19 dicembre 2012

Haiku XXIII

Freddo cielo bianco
Nebbia e panettone.
Nostalgia di casa.

Frío cielo blanco
Niebla y panettone.
Nostalgia de casa.



lunedì 17 dicembre 2012

Giro d'Europa, senza ferie - Vuelta a Europa, sin vacaciones


Si può ancora fare turismo alternativo nel Vecchio Continente? Scoprire paradisi nascosti fuori dai grandi circuiti, senza spendere troppo e neanche prendendo le ferie? Miquel Silvestre c'è riuscito, con un incredibile viaggio in moto da cui è nato il libro "Europa low cost sin dejar de trabajar".  Un genio o un pazzo? A voi il giudizio finale.

¿Todavía se puede hacer turismo alternativo en el Viejo Continente? ¿Descubrir paraísos escondidos fuera de los grandes circuitos, sin gastar demasiado y ni siquiera cogiendo vacaciones? Miquel Silvestre lo ha logrado, con un increíble viaje en moto del que ha nacido el libro "Europa low cost sin dejar de trabajar". ¿Genio o locura? Juzgadlo vosotros.


venerdì 14 dicembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXVII

Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato «Storie vissute della natura», vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. Eccovi la copia del disegno. C'era scritto: «I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede».

Cuando yo tenía seis años vi en un libro sobre la selva virgen que se titulaba "Historias vividas", una magnífica lámina. Representaba una serpiente boa que se tragaba a una fiera. Esta es la copia del dibujo. En el libro se afirmaba: "La serpiente boa se traga su presa entera, sin masticarla. Luego ya no puede moverse y duerme durante los seis meses que dura su digestión".


giovedì 13 dicembre 2012

"1Q84" (Haruki Murakami)


Scrivo questa recensione con il cuore diviso. Il romanzo 1Q84 di Haruki Murakami è una creatura ibrida, frutto di un esperimento audace e originale, che come tale rompe i canoni e i termini di paragone del lettore. Ci sono spunti eccellenti e riuscitissimi ma l’amalgama lascia perplessi.

Senza svelare nulla della trama, è brillante l’accostamento tra elementi del cosiddetto realismo magico e una trama noir con multipli livelli di lettura; tuttavia anche i fan del Murakami di Norwegian Wood – Tokyo Blues resteranno delusi dalla mancanza di continuità drammatica tra i vari episodi, slegati, con un filo conduttore labile, che malgrado le pagine su pagine non vanno oltre l’aneddoto (es: l’amante di Tengo, il rapporto tra Aomame e la signora).

Aomame e Tenko, i due protagonisti, sono riusciti: profondi, vivi e credibili; altri personaggi come Komatsu o Tamaru non vanno oltre lo stereotipo ma sono funzionali alla storia. L’ambientazione è stata per me una delusione: da amante del Giappone ho trovato i nomi e poco altro, il tutto diluito in una salsa globalizzata nippoeuroamericana pensata a tavolino per il palato del pubblico mondiale dei best seller.

È però nello stile che a mio avviso naufraga l’esperimento. La prosa pesante, il ritmo lento, le frequenti ripetizioni che riassumono o riprendono eventi già noti e chiarissimi per qualsiasi lettore, la preponderanza delle parti introspettive a scapito della storia, gli onnipresenti “disse”, “rispose”, “assentì”, tutto contribuisce ad appesantire la lettura sciupando ogni effetto di originalità, fino all’inconfessabile impulso di saltare pagine con il disperato bisogno che succeda qualcosa, una novità, un colpo di scena. Questo è un peccato mortale per un testo che, nei suoi tre libri in due volumi, supera le mille pagine. Se si richiede uno sforzo così grande al lettore, lo si deve ripagare con un viaggio emozionante e stupefacente, altrimenti si suscita disappunto, delusione e distacco.

Nel finale gli eventi si fanno più incalzanti e la lettura scorre con il retrogusto amaro che viene a pensare come il libro sarebbe migliore con 500 pagine di meno. In sintesi, un esperimento fallimentare, vittima forse del narcisismo dell’autore o dell’avidità dell’editore che, pur di incassare di più, ha stiracchiato in tre libri una storia per uno solo.

Voto: 2 su 5

Escribo esta reseña con el corazón dividido. La novela 1Q84 de Haruki Murakami es una criatura híbrida, fruto de un experimento audaz y original, que como tal rompe los cánones y los términos de parangón del lector. Hay ideas excelentes y muy logradas pero la amalgama deja perplejos.

Sin desvelar nada de la trama, es brillante la yuxtaposición de elementos del llamado realismo mágico con una trama de novela negra con múltiples niveles de lectura; sin embargo hasta los fans del Murakami de Norwegian Wood – Tokyo Blues quedarán decepcionados por la falta de continuidad dramática entre los varios episodios, desligados, con un hilo narrativo lábil, que a pesar de páginas y páginas no van más allá de lo anecdótico (ej: el amante de Tengo, la relación entre Aomame y la señora).

Aomame y Tengo, los dos protagonistas, están bien delineados: profundos, vivos y creíbles; otros personajes como Komatsu o Tamaru no salen del estereotipo pero son funcionales a la historia. La ambientación ha sido para mí una decepción: como amante de Japón he encontrado los nombres y poco más, todo diluido en una salsa globalizada nipoeuroamericana pensada en frío para el paladar del publico mundial de best seller.

Pero es en el estilo que en mi opinión el experimento fracasa. La prosa cargada, el ritmo lento, las repeticiones frecuentes que resumen o retoman eventos ya conocidos y clarísimos para cualquier lector, el exceso de introspección en detrimento de la historia, los omnipresentes “dijo”, “repuso”, “asintió”, todo contribuye a una lectura pesada estropeando cualquier efecto de originalidad, hasta el inconfesable impulso de saltar páginas con la necesidad desesperada que ocurra algo, una novedad, un giro en la historia. Éste es un pecado mortal para un texto que, en sus tres libros en dos tomos, supera las mil páginas. Si se pide un esfuerzo tan grande al lector, se le debe premiar con un viaje emocionante y estupefaciente, de lo contrario se suscita desilusión, decepción y desapego.

En el final los eventos se hacen más entretenidos y la lectura fluye con el sabor amargo que deja pensar como el libro sería mejor con 500 páginas menos. En resumen, un experimento fracasado, víctima tal vez del narcisismo del autor o de la codicia del editor que, con tal de cobrar más, ha estirado en tres libros una historia para uno solo.

Nota: 2 sobre 5

mercoledì 12 dicembre 2012

Tutti in Australia - Todos a Australia


Dopo le brutte notizie politiche degli ultimi giorni un'amica ieri si sfogava con me: "Questa volta scappo... ma dove?". La Spagna di certo non la consiglio, però a quanto pare un paradiso scampato alla crisi c'è: l'Australia. Gli italiani laggiù sono sempre più numerosi, e le cose sembrano andare alla grande. Certo ci va coraggio, o disperazione. Ci andreste voi?

Con la avalancha de malas noticias de los últimos tiempos, oigo a muchos decir lo mismo: "Habría que largarse de aquí... pero ¿dónde?". Por supuesto Italia no la recomiendo, pero parece que un paraíso que no conoce crisis existe: Australia. Cada vez hay más españoles allí, y las cosas parecen ir bien. Claro que hace falta valor, o desesperación. Y vosotros, ¿partiríais?


domenica 9 dicembre 2012

Vento e neve


L’inchiostro vola sulla carta in nuvole di sogno. Dal nulla il pennello crea colori, forme, realtà. Un ponte di legno su un fiume lento. Un salice stanco. Un mare di neve accecante. La mano rugosa disegna con gesti calmi, come a misurare le energie, bene prezioso. Nel bianco silenzio di cielo e terra spiccano i tre tratti rossi di una torii, un arco scintoista. L’uomo posa il pennello e infila le mani nelle maniche del kimono per proteggersi dal freddo. Il viso segnato dal tempo si acciglia e lo sguardo spazia sulla scenario, in cerca dell’inafferrabile. Non crucciarti, Hiroshige. Eppure manca qualcosa. L’opera non è completa.
     Sul ponte deserto appare una figura. L’uomo ne segue i movimenti da lontano. La osserva. È una donna. Porta un mantello scuro e un cappello di paglia. Dove va con questo freddo? La donna si ferma e si guarda intorno, appoggiata al parapetto. Il vento solleva il mantello e un lampo di seta sgargiante colora il mondo. Abiti di lusso, da nobile. Hiroshige si passa una mano sul cranio rasato, dubbioso. D’istinto afferra il pennello e sta per creare una figura scura sul ponte quando il suo cuore si blocca. Non è possibile. La donna è salita sul parapetto. Si tiene in piedi a malapena, aggrappata a una colonna. Il cappello vola via spettinandole lo chignon. Ciocche di capelli nerissimi le schiaffeggiano il volto pallido. È giovane. Piange.

Viento y nieve


La tinta vuela sobre el papel en nubes de ensueño. De la nada el pincel crea colores, formas, realidad. Un puente de madera sobre un río lento. Un sauce cansado. Un mar de nieve deslumbrante. La mano rugosa dibuja con gestos calmados, como para medir las energías, bien preciado. En el blanco silencio de cielo y tierra destacan los tres trazos rojos de una torii, un arco sintoísta. El hombre deja el pincel y mete las manos en las mangas del kimono para protegerse del frío. El rostro marcado por el tiempo frunce el ceño y la mirada abarca el escenario, en busca de lo inalcanzable. No te aflijas, Hiroshige. Sin embargo falta algo. La obra no está completa.
     Sobre el puente desierto aparece una figura. El hombre sigue sus movimientos desde lejos. La observa. Es una mujer. Lleva una capa oscura y un sombrero de paja. ¿Dónde va con este frío? La mujer se para y mira alrededor, apoyada en la barandilla. El viento levanta la capa y un destello de seda exuberante colorea el mundo. Ropa de lujo, de noble. Hiroshige se pasa una mano sobre el cráneo rasurado, dubitativo. Instintivamente agarra el pincel y está a punto de crear una figura oscura en el puente cuando su corazón se bloquea. No puede ser. La mujer se ha subido a la barandilla. Se mantiene de pie a penas, aferrada a una columna. El sombrero vuela despeinándole el moño. Mechones de pelo negrísimo le azotan el rostro pálido. Es joven. Llora.

Buon compleanno pensieromancino!



Oggi pensieromancino compie un anno. Auguri! Sono emozionato quasi come se fosse un figlio (beh non esageriamo). Ormai sa camminare e ha voglia di scoprire il mondo da solo.
Se guardo indietro, non mi pare vero di aver trovato l’ispirazione per scrivere quasi ogni giorno (con il lavoro, la famiglia e gli impegni, i romanzi da leggere e... da scrivere); se guardo avanti vedo infinite strade che aspettano solo di essere esplorate. Sono soddisfatto, commosso e, perché no, felice.
Un grazie a chi mi ha accompagnato in questo viaggio e un invito a tutti a continuarlo insieme.
Festeggiamo il primo anno di blog con una primizia, fresca di scrittura: il racconto
VENTO E NEVE (clicca per leggere).
Inoltre mi piace raccogliere qui i filoni tematici più ricchi che sono nati su pensieromancino (con i rispettivi link):
La serie di racconti noir Nove cerchi;
La raccolta di Haiku per un anno, che si concluderà a breve;
Il gioco letterario Indovina l’incipit, giunto a 26 romanzi;
Il fascino del Giappone in Oriente, tra arte e Zen (e non solo).
Le Recensioni di libri che ho letto recentemente;
Gli spunti e le riflessioni su come si scrive in Tecnica narrativa;
Le storie reali di Eroi e dannati, veri personaggi da libro;
Opere originali e attuali di varie discipline in Arte;
La luce della settima arte in Cinema;
Le mille facce del mondo di oggi in Storie vere;
La saggezza dei Maestri;
Le chicche sui Mancini, i fratelli spirituali di pensieromancino.
(L’elenco completo di tutti i miei testi letterari qui)
Un fiume di parole per prepararci al viaggio che ci aspetta. Come sempre, buona lettura!

¡Feliz cumple pensieromancino!


Hoy pensieromancino cumple un año. ¡Felicidades! Estoy emocionado casi como si fuera un hijo (bueno no nos pasemos). Ya sabe andar y tiene ganas de descubrir el mundo solito. 
Si miro hacia atrás, no me parece verdad que haya encontrado la inspiración para escribir casi a diario (con el trabajo, la familia y los compromisos, las novelas por leer... y por escribir); si miro hacia delante veo infinitos caminos que sólo esperan ser explorados. Estoy satisfecho, conmovido y, por qué no, feliz.
Gracias a quienes me habéis acompañado en este viaje y os invito a todos a continuarlo juntos.
Celebramos el primer año de blog con una primicia, recién escrita: el cuento
VIENTO Y NIEVE (pincha para leer)
Además me gusta recopilar aquí algunos de los hilos argumentales principales que han nacido en pensieromancino (con sus enlaces):
La serie de cuentos negros Nueve círculos;
La colección de Haiku para un año, que se va a concluir en breve;
El juego literario Adivina la novela, que reúne ya 26 texto;
El encanto de Japón en Oriente, entre arte y Zen (y no sólo);
Las Reseñas de novelas que he leído recientemente;
Las ideas y reflexiones sobre cómo se escribe en Técnica narrativa;
Las historias reales de  Héroes y malditos , verdaderos personajes de novelea;
Obras originales y actuales de varias disciplinas en Arte;
La luz del séptimo arte en Cine;
Las mil caras del mundo de hoy en Historias verdaderas;
Las sabiduría de los Maestros;
Las originalidades de los Zurdos, los hermanos espirituales de pensieromancino (pensamiento zurdo).
(La lista completa de todos mis textos literarios aquí)
Un río de palabras para prepararnos al viaje que nos espera. Como siempre, ¡buena lectura!

venerdì 7 dicembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXVI

Che bello ritornare bambini - Qué bonito volver a ser niños

Il signor Trelawney, il dottor Livesey e gli altri gentiluomini mi hanno chiesto di mettere per iscritto tutti i dettagli riguardanti *****, dal primo all'ultimo, senza omettere nulla salvo la posizione dell'isola, e questo solo perché una parte del tesoro non è stata ancora portata alla luce. Perciò nell'anno di grazia 17... prendo in mano la penna e torno al tempo in cui mio padre gestiva la locanda dell'"Ammiraglio Benbow" e al giorno in cui il vecchio uomo di mare, abbronzato e sfregiato da una sciabolata, prese per la prima volta alloggio sotto il nostro tetto.

El squire Trelawney, el doctor Livesey y algunos otros caballeros me han indicado que ponga por escrito todo lo referente a *****, sin omitir detalle, aunque sin mencionar la posición de la isla, ya que todavía en ella quedan riquezas enterradas; y por ello tomo mi pluma en este año de gracia de 17... y mi memoria se remonta al tiempo en que mi padre era dueño de la hostería «Almirante Benbow», y el viejo curtido navegante, con su rostro cruzado por un sablazo, buscó cobijo para nuestro techo.


martedì 4 dicembre 2012

Il barbone laureato


Questa non è una storia della crisi, è lo specchio della trasformazione epocale che stiamo vivendo, inarrestabile e sconvolgente. L'uomo non sarà mai più come prima.
"Io sono nessuno. [...] La molla che fa scattare la rivalsa e permette di andare avanti è proprio la consapevolezza di non avere niente da perdere. Il bello di quando perdi ogni cosa è che puoi ricominciare da dove vuoi"
Non è una frase da dolcetto cinese della fortuna, ma l'esperienza choccante di Wainer Molteni, il clochard laureato. Buona lettura.