venerdì 30 novembre 2012

Ho paura / Tengo miedo

Ho paura del silenzio 
Ho paura del buio 
Ho paura di cadere 
Ho paura dell'insonnia 
Ho paura del vuoto 

Manca qualcosa? 
Sì, manca qualcosa e mancherà sempre 
L’esperienza del vuoto 

Mancare 
Cosa ti manca? 
Niente. 
Sono imperfetta ma non mi manca nulla 
Forse qualcosa manca ma non lo so, per questo non ne soffro 

Stomaco vuoto casa vuota bottiglia vuota 
La caduta nel vuoto segnala l’abbandono della madre. 


Tengo miedo al silencio 
Tengo miedo a la oscuridad 
Tengo miedo de caerme 
Tengo miedo al insomnio 
Tengo miedo al vacío 

¿Falta algo? 
Si, falta algo y siempre faltará 
La experiencia del vacío 

Faltar 
¿Qué te falta? 
Nada 
Soy imperfecta pero no me falta nada 
Tal vez me falte algo pero como no lo sé no sufro 

Estómago vacío casa vacía botella vacía 
Caer en el vacío es señal del abandono de la madre.


I am afraid of silence 
I am afraid of the dark 
I am afraid to fall down 
I am afraid of insomnia 
I am afraid of emptiness 

Is something missing? 
Yes, something is missing and always will be missing 
The experience of emptiness 

To miss 
What are you missing? 
Nothing 
I am imperfect but I am lacking nothing 
Maybe something is missing but I do not know and therefore do not suffer 

Empty stomach empty house empty bottle 
The falling into a vaccum signals the abandonment of the mother.

Louise Bourgeois, I am afraid, 2009

Evocativa poesia quasi Zen di Louise Bourgeois, scritta all'età di 98 anni su un lenzuolo (!) ed incorniciata come quadro. Una gemma. La mostra delle sue opere degli ultimi dieci anni è tuttora in corso nella Casa Encendida di Madrid, fino al 13 gennaio.

Evocador poema casi Zen de Louise Bourgeois, escrito a la edad de 98 años sobre una sábana (!) y enmarcado como cuardo. Una joya. La exposición de sus obras de los últimos diez años está todavía en la Casa Encendida de Madrid, hasta el 13 de enero.

giovedì 29 novembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXV

A**** odiava la scuola di sci. Odiava la sveglia alle sette e mezzo del mattino anche nelle vacanze di Natale e suo padre che a colazione la fissava e sotto il tavolo faceva ballare la gamba nervosamente, come a dire su, sbrigati. Odiava la calzamaglia di lana che la pungeva sulle cosce, le moffole che non le lasciavano muovere le dita, il casco che le schiacciava le guance e puntava con il ferro sulla mandibola e poi quegli scarponi, sempre troppo stretti, che la facevano camminare come un gorilla.

A**** odiaba la escuela de esquí. Odiaba tener que despertarse a las siete y media de la mañana incluso en Navidad, y que mientras desayunaba su padre la mirase meciendo nerviosamente la pierna por debajo de la mesa, como diciéndole que se diera prisa. Odiaba ponerse los leotardos de lana, que le picaban en los muslos, y las manoplas, que le impedían mover los dedos, y el casco, que le estrujaba la cara y tenía un hierro que se le clavaba en la mandíbula, y aquellas botas, que siempre le iban pequeñas y la hacían andar como un gorila.


mercoledì 28 novembre 2012

Haiku XXII

L'inverno si avvicina e con lui la fine di un anno di Haiku. Troverò un modo di stemperare la malinconia?
El invierno se acerca y con él el final de un año de Haiku. ¿Econtraré la manera de disolver la melancolía?


Grigi rami scossi
dal vento e volano
coriandoli di foglie gialle.

Grises ramas agitadas
por el viento y vuelan
confetis de hojas amarillas. 



martedì 27 novembre 2012

L'italiano, questo sconosciuto

Conoscete davvero l'italiano? Per uno scrittore è fondamentale, se mentre scrivi devi anche lottare con la lingua allora sei fritto. Ma scrivere bene è importante per tutti: non c'è niente di più brutto di uno strafalcione nero su bianco. E un ripassino non fa mai male. Allora eccovi i 18 errori più comuni dell'italiano, vediamo come ve la cavate con accenti, apostrofi, doppie e congiuntivi:



lunedì 26 novembre 2012

Sempre più stupidi - Cada vez más estúpidos


Ormai lo dice anche la scienza: l'essere umano sta perdendo la sua intelligenza. Il progresso ci ha fatto impigrire, rendendoci più stupidi:
"Un tempo, se un cacciatore/raccoglitore non riusciva a risolvere il problema di come trovare il cibo, moriva e con lui tutta la sua progenie, mentre oggi un manager di Wall Street che fa un errore riceve un cospicuo bonus e diventa un maschio più attraente. La selezione naturale non è più così estrema."
Non c'era bisogno di uno studio dell'Università di Stanford per rendersene conto, basta farsi un giro e gli esempi si sprecano: al volante, sul lavoro, in televisione, nei centri commerciali, ovunque. A quanto pare la nostra salvezza sta nella trasmissione sociale della conoscenza. Ci aspetta dunque un futuro da formiche che schiacciano bottoni. O forse è già il presente.


Ya lo dice también la ciencia: el ser humano está perdiendo su inteligencia. El progreso nos ha hecho perezosos, volviéndonos más estúpidos:
"Hace tiempo, un cazador que no fuese capaz de concebir una solución para conseguir comida o protección, probablemente moriría, y junto a él, su progenie, mientras que un ejecutivo moderno de Wall Street que cometiese un error conceptual similar recibiría un bonus cuantioso y sería considerado un hombre más atractivo. La selección natural ya no es tan extrema."
No hacía falta un estudio de la Universidad de Stanford para darse cuenta, basta con dar una vuelta y los ejemplos abundan: en la carretera, en el trabajo, en televisión, en los centros comerciales, por todas partes. Por lo que parece nuestra salvación reside en la transmisión social del conocimiento. Nos espera entonces un futuro de hormigas que aprietan botones. O tal vez ya sea el presente.

sabato 24 novembre 2012

Haiku XXI

Acero rosso solitario 
presto perderai le foglie: 
quale effimera bellezza. 

Arce rojo solitario 
pronto perderás tus hojas: 
qué efímera belleza.


venerdì 23 novembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXIV

L'uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l'impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili.
A volte la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire che l'unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia. Tutto intorno è un continuo inseguirsi di facce e ombre e voci, persone che non si pongono nemmeno la domanda e accettano passivamente una vita senza risposte per la noia o il dolore del viaggio, accontentandosi di spedire qualche stupida cartolina ogni tanto.

El hombre es uno y ninguno. 
Carga desde hace años con su rostro pegado al cráneo y su sombra cosida a los pies, y todavía no ha logrado comprender cuál de las dos cosas pesa más. A veces experimenta el impulso irrefrenable de despegárselos, colgarlos en un clavo y quedarse allí, sentado en el suelo, como una marioneta a la cual una mano piadosa ha cortado los hilos. 
Otras veces el cansancio lo borra todo y le impide darse cuenta de que lo único razonable es abandonarse a una carrera desenfrenada por el camino de la locura. A su alrededor no hay más que un continuo acoso de rostros, sombras y voces, personas que ni siquiera se plantean preguntas y aceptan pasivamente una vida sin respuestas pese al hastío o el dolor del viaje, y que se conforman con enviar alguna postal estúpida de vez en cuando.


martedì 20 novembre 2012

La città più globale - La ciudad más global

Vi siete mai chiesti quale sia la capitale del mondo? O meglio, qual è la città più influente? Vediamo se indovinate... Eccovi le prime cinque (da Panorama, fonte: Foreign Policy). Si sente forte il ruggito dell'Asia. Poca roba per il Meditteraneo: Madrid 17ª, Barcellona 26ª, Roma 28ª e Milano 42ª! (elenco completo qui)

¿Os habéis preguntato alguna vez cuál es la capital del mundo? ¿O mejor dicho, cuál es la cuidad más influyente? A ver si adivináis... Aquí están las primeras cinco (desde la revista Panorama, fuente: Foreign Policy). Se oye fuerte el rugido de Asia. Poquito queda para el Mediterráneo: ¡Madrid número 17, Barcelona 26, Roma 28 y Milán 42! (lista completa qui)

1º: New York
2º: London
3º: Tokyo
4º: Paris
5º: Hong Kong

lunedì 19 novembre 2012

Il mondo in 50 libri, secondo Baricco


È terminata da qualche giorno la rubrica "Una certa idea di mondo" che Alessandro Baricco ha tenuto su Repubblica per un annetto, presentando (cito) "i migiori 50 libri che ho letto negli ultimi dieci anni". (la lista completa qui). 

Sarà anche tutto marketing, ma a me l'iniziativa sembra lodevole sotto molti aspetti: è uno spunto splendido per conoscere nuovi autori e testi interessanti (romanzi, saggi o fumetti); è un'occasione per parlare di Letteratura (con la maiuscola) sui mezzi di comunicazione di massa; è infine un esempio di personaggio che si spende per fare opera di divulgazione - certo Baricco ce l'ha nel sangue, fin dai tempi del Circolo Pickwick (sulla Rai).

Date un'occhiata alla lista, ce n'è per tutti i gusti; di sicuro troverete qualcosa per voi. Io ho già scelto il mio: "La casa delle belle addormentate" di Yasunari Kawabata (come sono prevedibile...). Buona lettura.

venerdì 16 novembre 2012

L'italiano sta morendo... colpa dell'inglese?

È apparso ieri su Repubblica un interessante articolo di Andrea Camilleri sull'imbarbarimento dell'italiano, a suo dire in punto di morte. Tra i tanti passaggi vi segnalo questo:
[...] Da noi l’italiano viene quotidianamente sempre più vilipeso e indebolito da una sorta di servitù volontaria e di assoggettamento inerte alla progressiva colonizzazione alla quale ci sottoponiamo privilegiando l’uso di parole inglesi. E c’è di più. Un esempio per tutti. Mi è capitato di far parte, quale membro italiano, della giuria internazionale del Premio Italia annualmente indetto dalla Rai con sede a Venezia. Ebbene, il regolamento della giuria prevedeva come lingua ufficiale dei giurati quella inglese, senza la presenza di interpreti. Sicché uno svedese, un russo, un francese e un giapponese e un italiano ci trovammo costretti ad arrangiarci in una lingua che solo il rappresentante della BBC padroneggiava brillantemente.
Si tratta di un argomento d'attualità: la colonizzazione dell'italiano. Senza scomodare le ragioni storiche, la realtà è che l'uso di termini stranieri ha raggiunto livelli che rasentano il ridicolo, soprattutto in politica ("Il premier tra la spending review e l'election day" per citare un possibile titolo).

Io però mi sento in controtendenza. Siamo sicuri che tradurre tutto sia la soluzione? Certo invece di tablet, smartphone o ebook potremmo dire tavoletta, telefono intelligente o libro elettronico, oppure mezzi di comunicazione invece di media, ma cambierebbe di molto? La realtà è che le lingue creative, che osano, inventano ed esportano cultura sono altre, e a noi non resta che assimilare. Tradurre o no non fa una grande differenza.

Peraltro ci possiamo consolare: già gli antichi romani facevano così, assimilando la cultura greca senza tradurre, integrando le parole greche nel latino, così che ancora oggi la scienza usa termini sia latini sia greci ricevuti attraverso il latino. Alla fine quel che conta sono le idee, e l'italiano oggi purtroppo ne veicola ben poche. La nostra lingua morirà? Se non saprà creare cultura oggi, la risposta è sì. Ma l'invasione di parole inglesi è solo un sintomo, eliminarle sarà come dare un'aspirina per curare una cancrena: inutile.

giovedì 15 novembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXIII

Un capolavoro del genere, o meglio il fondatore del genere.
Una obra maestra del género, o mejor dicho el fundador del género.

Alle tre del mattino l'odore del casinò, il fumo e il sudore danno la nausea. A quell'ora, il logorio interiore tipico del gioco d'azzardo – misto di avidità, paura e tensione nervosa – diventa intollerabile. I sensi si risvegliano e si torcono per il disgusto.

El olor, el humo y el sudor de un casino son nauseabundos a las tres de la mañana. La erosión del alma que producen las grandes apuestas —un oscuro compuesto de avaricia, miedo y tensión nerviosa— se hace entonces insoportable, y los sentidos se despiertan y se rebelan.


mercoledì 14 novembre 2012

Arte Zen XX: Calligrafía Zen - Caligrafía Zen

Un ritorno di fiamma: la calligrafia giapponese. Quanta voglia di imparare! Oggi scriviamo "ai": amore.
Una gran pasión que vuelve: la caligrafía japonesa. ¡Cuántas ganas de aprender! Hoy escribimos "ai": amor.


"ai": amore - amor

venerdì 9 novembre 2012

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXII


Lasciamoci incantare sulle ali della fantasia - e se non l'avete letto, fatelo al più presto! 
Liberemos la imaginación y dejémonos fascinar - y si no lo habéis leído, ¡hacedlo cuanto antes!

Immaginiamo di essere seduti, voi e io, in una stanza silenziosa affacciata su un giardino, a parlare del più e del meno e a sorseggiare una tazza di tè verde, e che il discorso cada su un fatto avvenuto tanto tempo prima e che io vi dica: «Il pomeriggio in cui incontrai quell'uomo... fu il più bello della mia vita, e anche il più brutto». Sono convinta che mettereste giù la vostra tazza e replichereste: «Be', com'è possibile? Era il più bello o il più brutto? Una cosa esclude l'altra!». Di solito riderei di me stessa, dichiarandomi d'accordo con voi, ma la verità è che il pomeriggio in cui incontrai il signor Tanaka Ichiro fu al tempo stesso il migliore e il peggiore della mia vita. Mi era sembrato un uomo così affascinante che persino il sentore di pesce che proveniva dalle sue mani aveva un che di profumato. Ma, se non l'avessi conosciuto, sono sicura che non avrei mai fatto la geisha.

Imagínate que tú y yo estuviéramos sentados en una apacible estancia con vistas a un jardín, tomando té y charlando sobre unas cosas que pasaron hace mucho, mucho tiempo, y yo te dijera "el día que conocí a fulano de tal... fue el mejor día de mi vida y también el peor". Supongo que dejarías la taza sobre la mesa y dirías: "¿En qué quedamos? ¿fue el mejor o el peor?". Tratándose de otra situación, me habría reído de mis palabras y te habría dado la razón. Pero la verdad es que el día que conocí al señor Tanaka Ichiro fue de verdad el mejor y el peor día de mi vida. Me fascinó, incluso el olor a pescado de sus manos me pareció un perfume. De no haberlo conocido, nunca hubiera sido geisha.

Casa geisha Sima - Kanazawa. © pensieromancino

giovedì 8 novembre 2012

Gli Invernanti: 8 mesi su Marte - Los Invernantes: 8 meses en Marte


Sembra il titolo di un film di fantascienza di serie B degli anni '70 e invece è tutto vero.

Si tratta della missione di 13 tra italiani e francesi rinchiusi da otto mesi nella stazione Concordia, una postazione scientifica piantata nel cuore del Polo Sud, con temperature di -75º C e solo un terzo della quota normale di ossigeno. Insomma, quanto di più simile ci sia sulla Terra alle condizioni ambientali di un'ipotetica missione su Marte.

¿Ci andreste voi a passare una bella vacanza di otto mesi al buio gelo artico? C'è da sperare per questi pazzi eroi che il computer di bordo non sia un HAL 9000...


Parece el título de una película de ciencia ficción de clase B de los '70 y en cambio es todo verdad.

Se trata de la misión de 13 entre italianos y franceses encerrados desde hace ocho meses en la estación Concordia, una base científica plantada en el corazón de la Antártida, con temperaturas de -75º C y sólo un tercio de la cuota normal de oxígeno. En resumen, lo más parecido que haya en la Tierra a las condiciones ambientales de una hipotética misión a Marte.

¿Iríais vosotros a pasar unas buenas vacaciones de ocho meses en el oscuro frío ártico? Hay que esperar para estos locos héroes que el ordenador de bordo no sea un HAL 9000...

martedì 6 novembre 2012

"Shogun" (James Clavell)

Il karma e' il principio della conoscenza. Poi viene la pazienza. Chi e' paziente e' forte, Anjin-san. Pazienza vuol dire trattenere la tendenza alle sette emozioni: odio, adorazione, gioia, angoscia, collera, dolore, paura. Se non lasciate via libera a queste sette, siete paziente, e presto capirete la sostanza delle cose e sarete in armonia con l'eternità 

Ci sono libri che si incidono a fuoco nella sensibilità di un lettore e restano nella memoria per tutta la vita. Shogun di James Clavell è per me uno di questi. 

Certo era facile che mi colpisse, è il libro perfetto per me. Perché non l’avessi letto prima resta un mistero. Come resistere alla storia di un occidentale scaraventato suo malgrado nel Giappone dei samurai, tra intrighi di palazzo, donne in kimono, agguati, amori e tradimenti sul filo della katana? Impossibile. Mi sarebbe bastata da sola l’ambientazione esotica e Zen. Tutto quello che avevo sempre sognato in un romanzo e non avevo mai osato chiedere. 

James Clavell è un narratore splendido: partendo dalle vicende storiche del capitano inglese William Adams alla corte di Tokugawa Ieyasu (l’unificatore del Giappone), è capace di raccontare una storia avvincente che anche dopo 900 pagine ti lascia l’amaro in bocca perché finisce troppo presto. Magistrale. 

Come sempre nessuno è perfetto, certe parti sono un po’ prolisse e il finale traballa un po’, ma il personaggio del capitano John Blackthorne “Anjin” è memorabile e il suo amore per Mariko ha la bellezza e la fragilità di un ciliegio in fiore. E rimane il ricordo di Toranaga (Tokugawa), il grande samurai: pericoloso, carismatico, misterioso e imprevedibile. Da antologia. 


Karma es el principio del conocimiento. Después, está la paciencia. Los pacientes son fuertes, Anjín-san. Paciencia significa dominar nuestra inclinación hacia las siete emociones: odio, adoración, gozo, ansiedad, irritación, dolor y miedo. Si las resistes, eres paciente, y pronto comprenderás todas las cosas y estarás en armonía con la Eternidad. 

Hay libros que se graban a fuego en la sensibilidad de un lector y queda en la memoria para toda la vida. Shogun de James Clavell es para mí uno de ellos. 

Claro que era fácil que me impactase, es el libro perfecto para mí. Por qué no lo hubiese leído antes es un misterio. ¿Cómo resistir a la historia de un occidental arrojado a su pesar en el Japón de los samuráis, entre intrigas de palacio, mujeres en kimono, emboscadas, amores y traiciones en el filo de la katana? Imposible. Me habría valido por si sola la ambientación exótica y Zen. Todo lo que había soñado siempre en una novela y nunca había osado pedir. 

James Clavell es un narrador magnífico: partiendo de los hechos históricos del capitán ingles William Adams en la corte de Tokugawa Ieyasu (el unificador de Japón), es capaz de contar una historia cautivadores que inclusive después de 900 páginas te deja mal sabor de boca porque se acaba demasiado pronto. Magistral. 

Como siempre nadie es perfecto, ciertas partes son un poco prolijas y el final se tambalea un poco, pero el personaje del capitán John Blackthorne “Anjin” es memorable y su amor por Mariko tiene la belleza y la fragilidad de un cerezo en flor. Y queda el recuerdo de Toranaga (Tokugawa), el gran samurai: peligroso, carismático, misterioso e imprevisible. Inmortal.

venerdì 2 novembre 2012

TopoGuerre stellari - La MickyGuerra de las galaxias


La Walt Disney ha appena comprato la Lucasfilm, ovvero quando Topolino incontra Dart Fener. Miracoli della fantasia o dei dollari di Hollywood? Ci aspetta un Episodio VII di Guerre stellari con topi e paperi? Le foto sono tutto un programma, prepariamoci.

La Walt Disney acaba de comprar la Lucasfilm, es decir cuando Mickey Mouse encuentra Darth Vader. ¿Milagros de la fantasía o de los dólares de Hollywood? ¿Nos espera un Episodio VII de La guerra de las galaxias con ratones y patos? Las fotos prometen, preparémonos.