giovedì 28 febbraio 2013

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXXV

Promemoria sulla stupidità umana. Recordatorio acerca de la estupidez humana.

Era una gioia appiccare il fuoco.
Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla solida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo.

Era Estupendo Quemar.
Constituía un placer especial ver las cosas consumidas, ver los objetos ennegrecidos y cambiados. Con la punta de bronce del soplete en sus puños, con aquella gigantesca serpiente escupiendo su petróleo venenoso sobre el mundo, la sangre le latía en la cabeza y sus manos eran las de un fantástico director tocando todas las sinfonías del fuego y de las llamas para destruir los guiñapos y ruinas de la Historia. Con su casco simbólico en que aparecía grabado el número 451 bien plantado sobre su impasible cabeza y sus ojos convertidos en una llama anaranjada ante el pensamiento de lo que iba a ocurrir, encendió el deflagrador y la casa quedó rodeada por un fuego devorador que inflamó el cielo del atardecer con colores rojos, amarillos y negros.



mercoledì 27 febbraio 2013

Arte Zen XXIII: Coraggio - Coraje


Dal mio stato d'animo di oggi, un augurio per i tempi che corrono: ci vuole coraggio!
Desde mi estado de ánimo de hoy, un deseo para los tiempos que corren: ¡hace falta coraje!


martedì 26 febbraio 2013

Pancia e sentimento: la rivolta contro le élite


Anche Gramellini folgorato sulla via di Damasco? Oggi almeno ci prende in pieno:
Grillo ha scelto il linguaggio dello spettacolo, l’unico che gli italiani mostrino di comprendere dopo un ventennio di vuoto, ma ha deciso di usarlo per dire cose serie. [...]
Non odiano la politica, ma chi la fa di mestiere da troppo tempo, senza averne né la competenza né l’autorità morale. [...]
L’unica domanda che è davvero sciocco porsi è se i Cinque Stelle siano di destra o di sinistra. Grillo non ha tolto voti agli altri partiti. Si è limitato a raccogliere quelli che hanno lasciato cadere. E la prossima volta potrebbero essere ancora di più. [...]
Dopo tanta faziosità, anche l'obiettività tardiva è ben accetta. L'articolo completo qui.



lunedì 25 febbraio 2013

Argo dæ Oscar


Nel giorno che Argo vince l'Oscar a miglior film ripubblico quanto detto un mesetto fa: un cambio epocale nella figura dell'eroe. Finalmente!

En el día que Argo gana el Oscar a mejor película vuelvo a publicar lo que dije hace un mes: un cambio de época en la figura del héroe. ¡Por fin!




venerdì 22 febbraio 2013

Indovina l'incipit / Adivina la novela XXXIV

Giù il cappello per il maestro - Chapó para el maestro

Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume c'erano sassi e ciottoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. Anche i tronchi degli alberi erano polverosi e le foglie caddero presto quell'anno e si vedevano le truppe marciare lungo la strada e la polvere che si sollevava e le foglie che, mosse dal vento, cadevano e i soldati che marciavano e poi la strada nuda e bianca se non per le foglie.

Aquel año, al final del verano, vivíamos en una casa de un pueblo que, más allá del río y de la llanura, miraba a las montañas. En el lecho del río había piedrezuelas y guijarros, blancos bajo el sol, y el agua era clara y fluía, rápida y azul, por la corriente. Las tropas pasaban por delante de la casa y se alejaban por el camino, y el polvo que levantaban cubría las hojas de los árboles. Los troncos también estaban polvorientos y, aquel año en que las hojas habían caído tempranamente, veíamos cómo las tropas pasaban por el camino, el polvo que levantaban; la caída de las hojas, arrancadas por el viento; los soldados que pasaban, y de nuevo, bajo las hojas, el camino solitario y blanco.


giovedì 21 febbraio 2013

Il futuro della democrazia: il sorteggio / El futuro de la democracia: el sorteo

Nelle mie due patrie ultimamente si fa un gran parlare di cosa sia la rappresentanza. Un sondaggio recentisimo dice che l'80% degli spagnoli non si sente rappresentato dal parlamento in carica (70% tra chi ha votato il partito di governo). In Italia i risultati sarebbero anche peggiori. Ci sentiamo esclusi, ignorati. Ci sentiamo sudditi.

Come se ne esce? C'è un'idea che viene proposta da più parti: sorteggiare i rappresentanti. Il sorteggio sembrerà assurdo, ma lo appoggiano anche costituzionalisti di tutto rispetto come Michele Ainis:
Serve una sede di rappresentanza degli esclusi - i giovani, le donne, i disoccupati, ma in fondo siamo tutti esclusi da questo Parlamento. [...] Che il Senato diventi una «Camera dei cittadini» formata per sorteggio, in modo da riflettere il profilo socio-demografico del Paese. (fonte qui, vedi anche qui)
E i precedenti storici sono numerosi, dall'Atene classica alla Repubblica di Venezia, per arrivare al presente: le giurie popolari, a cui deleghiamo la responsabilità di decidere della vita delle persone, o il comune di Capannori (Lucca), dove 80 cittadini estratti a sorte decidono ogni anno come investire 400.000 € del bilancio comunale. 

Una cosa è certa: che si arrivi a pensare al sorteggio la dice lunga sulla qualità della nostra classe dirigente. Che la Sorte ci accompagni.

En mis dos patrias últimamente se habla mucho de qué es la representatividad. Un reciente sondeo dice que el 80% de los españoles no se siente representado por las actuales Cortes (70% entre quienes han votado el partido de gobierno). En Italia los resultados serían aún peores. Nos sentimos excluidos, ignorados. Nos sentimos súbditos.

¿Como salir de ésta? Hay una idea que algunos proponen: sortear los representantes. El sorteo parecerá absurdo, pero lo apoyan también constitucionalista de renombre como Michele Ainis:
Sirve un lugar de representatividad de los excluidos - los jóvenes, las mujeres, los parados, per en el fondo todos estamos excluidos de este parlamento. [...] Que el Senado se convierta en una "Cámara de los ciudadanos" constituida por sorteo, de manera que refleje el perfil socio-demográfico del País. (fuente aquí, ver también aquí)
Y los antecedentes históricos no faltan, desde la Atenas clásica a la República de Venecia, hasta llegar al presente: los jurados populares, a los que delegamos la responsabilidad de decidir sobre la vida de las personas, o el ayuntamiento de Capannori (Lucca, Toscana), donde 80 ciudadanos elegidos por sorteo deciden cada año como invertir 400.000 € del presupuesto del ayuntamiento.

Algo está claro: que se llegue a pensar en sortear dice mucho de la calidad de nuestra clase dirigente. Que la Suerte nos acompañe.

martedì 19 febbraio 2013

La rapina del secolo / El robo del siglo


Ieri a Bruxelles è stato messo a segno il colpo del secolo: 350 milioni di euro in oro e diamanti. Un furto da film, otto incappucciati all'aeroporto in tre minuti e senza sparare un colpo. Vedremo se resisteranno alla tentazione di scannarsi tra loro. Che ci fareste voi con 350 milioni? Io lo so: m'è proprio venuta voglia di scriverci un bel libro...

Ayer en Bruselas han logrado el golpe del siglo: 350 millones de euros en oro y diamantes. Un robo de película, ocho atracadores en el aeropuerto en tres minutos y sin disparar siquiera. Veremos si resistirán a la tentación de devorarse el uno al otro. ¿Qué haríais vosotros con 350 millones? Yo lo sé: me han entrado ganas de escribir una buena novela sobre ello...

lunedì 18 febbraio 2013

Arte Zen XXII: Addio Keiko Fukuda, 99 anni di judo / Adiós Keiko Fukuda, 99 años de judo


Addio a una leggenda. Keiko Fukuda era di famiglia samurai e allieva diretta di Jigoro Kano, il fondatore del judo. Una vita dedicata al judo, rinunciando a tutto il resto. La prima donna a raggiungere il 10º dan, un mito. La ricordiamo con le immagini e con il suo motto:

Sii forte, sii flessibile, sii bella 

Adiós a una leyenda. Keiko Fukuda era de familia samurai y alumna directa de Jigoro Kano, el fundador del judo. Una vida dedicada al judo, renunciando a todo lo demás. La primera mujer en lograr el 10º dan, un mito. La recordamos con las imágenes y con su lema: 

Sé fuerte, sé flexible, sé bella

giovedì 14 febbraio 2013

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXXIII

Allacciate le cinture - Abrochad los cinturones

Un ragazzo ho mandato alla camera a gas di Huntsville. Uno e soltanto uno. Su mio arresto e mia testimonianza. Sono andato a trovarlo due o tre volte. Tre volte. L'ultima volta il giorno dell'esecuzione. Non ero tenuto ad andarci, ma ci sono andato lo stesso. E non ne avevo certo voglia. Aveva ammazzato una ragazzina di quattordici anni e posso dirvi subito che non ho mai avuto questa gran voglia di andarlo a trovare né tantomeno di assistere all'esecuzione però ci sono andato lo stesso. I giornali scrissero che era un crimine passionale e lui mi disse che la passione non c'entrava niente. Lui con quella ragazzina ci usciva insieme, anche se era così piccola. Il ragazzo aveva diciannove anni. E mi disse che da quando si ricordava aveva sempre avuto in mente di ammazzare qualcuno. Mi disse che se fosse uscito di galera l'avrebbe rifatto daccapo. Disse che lo sapeva che sarebbe andato all'inferno. Proprio così, parole sue. Io non so cosa pensare. Non lo so proprio. Mi pareva di non aver mai visto uno come lui e mi è venuto da chiedermi se magari non era un nuovo tipo di persona. Li ho guardati mentre lo legavano alla sedia e chiudevano la porta. Il ragazzo poteva avere l'aria un tantino nervosa ma niente di più. Lo sapeva che da lì a un quarto d'ora sarebbe stato all'inferno. Io ci credo. E ci ho pensato tanto. Non era difficile parlare con lui. Mi chiamava sceriffo. Ma io non sapevo cosa dirgli. Cosa si dice a uno che per sua stessa ammissione non ha l'anima? Perché gli si dovrebbe dire qualcosa? Ci ho pensato proprio tanto. Ma lui era niente in confronto a quello che sarebbe venuto dopo.

Mandé a un chico a la cámara de gas en Huntsville. A uno nada más. Yo lo arresté y yo testifiqué. Fui a visitarlo dos o tres veces. Tres veces. La última fue el día de su ejecución. No tenía por qué ir, pero fui. Naturalmente, no quería ir. Había matado a una chica de catorce años y os puedo asegurar que yo no sentía grandes deseos de ir a verle y mucho menos de presenciar la ejecución, pero lo hice. La prensa decía que fue un crimen pasional y él me aseguró que no hubo ninguna pasión. Salía con aquella chica aunque era casi una niña. Él tenía diecinueve años. Y me explicó que hacía mucho tiempo que tenía pensado matar a alguien. Dijo que si le ponían en libertad lo volvería a hacer. Dijo que sabía que iría al infierno. De sus propios labios lo oí. No sé qué pensar de eso. La verdad es que no. Creía que nunca conocería a una persona así y eso me hizo pensar si el chico no sería una nueva clase de ser humano. Vi cómo lo ataban a la silla y cerraban la puerta. Puede que estuviera un poco nervioso pero nada más. Estoy convencido de que sabía que al cabo de quince minutos estaría en el infierno. No me cabe duda. Y he pensado mucho en ello. Era de trato fácil. Me llamaba «sheriff». Pero yo no sabía qué decirle. ¿Qué le dices a un hombre que reconoce no tener alma? ¿Qué sentido tiene decirle nada? Pensé mucho en ello. Pero él no era nada comparado con lo que estaba por venir.


mercoledì 13 febbraio 2013

"Come rapinare una banca svizzera" (Andrea Fazioli)



Un ottimo titolo per un noir mediocre. Questo in sintesi il mio giudizio su un romanzo con poche luci e molte ombre. Il buon ritmo dell’intreccio e la prosa scorrevole favoriscono una lettura leggera e d’intrattenimento. Ma presto arrivano le delusioni: se il titolo promette thriller tutto incentrato sul gran colpo, tuttavia la storia scivola in un feuilleton psicologico che sfocia in un climax moscio e confuso. Senza svelare nulla, la trama fa acqua da tutte le parti: è blando l’aggancio iniziale della figlia Lisa che coinvolge il padre suo malgrado; la rapina non è credibile date le premesse, soprattutto gli imprevisti; le sequenze d’azione sono prevedibili e confuse; il finale è scontatissimo.

Pur essendo stilisticamente impeccabile, la voce dell’autore è molto scolastica, senza la verve tipica del genere. I dialoghi sono buoni ma l’azione è lenta, assente per troppe pagine. Se la normalità dei personaggi potrebbe essere un punto di partenza interessante, purtroppo diventa anche il limite più grave del romanzo: manca il crescendo di pathos, l’alzare la posta che spinga la prosa verso la cattiveria che ci si aspetta da una rapina milionaria, o verso il ridicolo di una parodia dichiarata. Invece si resta sul leggero, quotidiano, dando l’impressione di aver travestito da noir una storia di ordinarie incomprensioni.

Così dopo la lettura resta il retrogusto dell’originalità dell’ambientazione svizzera e poco altro. Un giallo leggibile ma niente di più.

Voto: 2 su 5

domenica 10 febbraio 2013

David Beckham & Guy Ritchie for H&M: Enjoy


Ammetto che mi è sempre stato simpatico, ma da quando Beckham ha deciso di dare in beneficenza lo stipendio che prenderà dal PSG lo stimo: grande scelta. E con Guy Ritchie (regista di Snatch - Lo strappo e degli ultimi Sherlock Holmes) ha fatto uno spot per H&M che è uno spasso. Enjoy.

Admito que siempre me ha caído bien, pero desde que Beckham ha decidido donar en beneficencia el sueldo que cobrará del PSG lo admiro: gran elección. Y con Guy Ritchie (director de Snatch - Cerdos y diamantes y las últimas de Sherlock Holmes) ha hecho un anuncio para H&M que te partes. Enjoy.


venerdì 8 febbraio 2013

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXII

Siamo arrivati a quota 32 e mancava ancora uno dei miei preferiti... rimediamo subito.
Hemos llegado a cota 32 y todavía faltaba uno de mis favoritos... en seguida lo solucionamos.

L'ultimo cammello crollò a mezzogiorno.
Era il maschio chiaro di cinque anni che aveva acquistato a Gialo. Dei tre, il più giovane e robusto, e il meno bizzoso. Lo amava quanto un uomo può amare un cammello: in altre parole, lo odiava con moderazione.
Risalirono il lato sottovento di una duna, uomo e cammello, sprofondando nella sabbia. In cima si fermarono. Guardarono avanti, e quello che videro fu un'altra duna, e oltre quella altre mille. E fu come se nel cammello si spegnesse ogni speranza. Gli si piegarono le zampe anteriori, poi crollarono quelle posteriori. Si accovacciò in cima alla duna come un monumento, fissando il deserto con l'indifferenza di chi muore.

El último camello se desplomó a mediodía. Era el macho blanco de cinco años que había comprado en Gialo, la más joven y fuerte de las tres bestias y que no tenía tan mal genio. Quería al animal tanto como un hombre puede querer a un camello, lo que equivale a decir que solo lo odiaba un poco.
Treparon a sotavento una colina pequeña, marcando -hombre y camello- grandes y torpes pisadas en la arena inestable. En la cima se detuvieron. Miraron adelante y solo vieron otra colina, y después de esa, mil más. Fue como si el camello hubiera perdido la esperanza. En primer lugar se plegaron sus patas delanteras; luego bajó los cuartos traseros, y así quedó, en lo alto de la colina, como un monumento mirando fijamente hacia el desierto vacío con la indiferencia de los moribundos


mercoledì 6 febbraio 2013

Cosa faresti se i soldi non importassero? ¿Qué harías si el dinero no importara?


Riflessione filosofica in un geniale video di Alan Watts. Buon dilemma a tutti.
Reflexión filosófica en un genial video de Alan Watts. Buen dilema a todos.

ITA


ESP


lunedì 4 febbraio 2013

Cuore ovale - Corazón oval


Grande nazionale italiana quella che ieri all'Olimpico di Roma ha battuto la Francia, favorita, con una splendida rimonta in un secondo tempo iniziato tutto in salita. Ma non parliamo di calcio. Parliamo dello sport per bestie giocato da gentiluomini, gente con la forza per sollevare un pianoforte e la intelligenza per suonarlo. Una palla ovale, solo passaggi all'indietro, geometrie impossibili: è il Rugby. Quanti ricordi, da brivido Eccovi le immagini di ieri. Buone emozioni.

Gran selección italiana la que ayer venció a la favorita Francia en el estadio olímpico de Roma, con una espléndida remontada en una segunda parte empezada cuesta arriba. Pero no hablamos de fútbol. Hablamos del deporte para bestias jugado por caballeros, hombres con la fuerza para levantar un piano y la inteligencia para tocarlo. Un balón oval, sólo pases hacia atrás, geometrías imposibles: es el Rugby. Cuántos recuerdos, me estremezco. Aquí las imágenes de ayer. Buenas emociones.

venerdì 1 febbraio 2013

Indovina l'incipit - Adivina la novela XXXI

Qualcuno mi taccerà di blasfemo, ma questo è un incipit coi fiocchi.
Alguien me tildará de blasfemo, pero éste es un comienzo cojonudo.

«Cathia ha il più bel culo d'Europa.» Il rosso graffito splende in tutta la sua sfacciataggine su una colonna del ponte di corso Francia.
Vicino, un'aquila reale, scolpita tanto tempo fa, ha sicuramente visto il colpevole, ma non parlerà mai. Poco più sotto, come un piccolo aquilotto protetto dai rapaci artigli di marmo, c'è seduto lui.
Capelli corti, quasi a spazzola, sfumatura dietro il collo alta come quella di un marine, un giubbotto Levi's scuro.
Il colletto tirato su, una Marlboro in bocca, i Ray-Ban agli occhi. Ha un'aria da duro, anche se non ne ha bisogno. Un sorriso bellissimo, ma sono pochi quelli che hanno avuto la fortuna di apprezzarlo

«Cathia tiene el culo más bonito de Europa.» El rojo grafito resalta con toda su desfachatez sobre una columna del puente de la avenida de Francia.
No muy lejos, un águila real, esculpida hace ya mucho tiempo, ha visto sin duda al culpable pero no hablará nunca. Un poco más abajo, como un pequeño aguilucho protegido por aquellas rapaces zarpas de mármol, está sentado él.
El pelo corto, casi al rape, a ras del peine y alto en el cuello como un marine, una cazadora Levi’s oscura.
El cuello levantado, un Marlboro en la boca, las Ray-Ban en los ojos. Tiene aire de duro, aunque no lo necesite. Una sonrisa preciosa, a pesar de que no sean muchos los que han tenido la suerte de poder apreciarla.