Interessante intervista a Fabio Volo su la7. Come sempre di un candore disarmante:
– Con questo libro, che si intitola "Il giorno in più", tu hai venduto oltre un milione di copie [...]. Ci spieghi come si fa? – chiede Lilli Grüber.
– Eh... – fa Volo ridendo – non lo so.
– E no, non lo so è troppo facile.
– Non lo so. Posso dirti, l'approccio è stato, quando ho iniziato il primo libro, era speriamo che vada abbastanza bene da poter scrivere il secondo.
È uno scrittore che ammiro per vari motivi, soprattutto perché è la dimostrazione che il linguaggio quotidiano, della vita "normale", è il migliore per parlare di relazioni tra le persone, sentimenti ed emozioni. In italiano sembra quasi un'eresia, ma in altre lingue ci sono fior di maestri che con lo stessa filosofia hanno raggiunto vette di eccellenza, uno su tutti Hemingway (sarà che sto leggendo "Avere e non avere"...)
Volo mi piace anche perché è un comunicatore eccezionale, capace di riprendere idee altrui, rimasticarle e diffonderle presso il grande pubblico in un modo fruibile, non da professorone ma come un amico che in una serata in compagnia se ne esce con un pensiero profondo che ti dà da riflettere.
E poi Volo è un modello linguistico eccellente per i miei alunni di italiano per stranieri, con un registro colloquiale, curato il giusto. Uno dei pochi per il quale posso dire "potete ambire a scrivere come lui".
Tommaso sei un grande, ho sempre avuto tanta ammirazione per il tuo estro intellettivo ( sin dai tempi del liceo).... Fabio Volo è un artista nel comunicare, usa un linguaggio semplice e diretto, miscelato ad una simpatia d' altri tempi, ho adorato anche i suoi programmi televisivi... un saluto da Torino GIUSEPPE LICCIARDI
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