Un mito sfatato? Bella truffa. Da astigiano ad astigiano:
«Stavano i miei legami nascosti sotto il mantellone in cui mi avviluppava, ed avendo libere le mani, chiunque veniva a vedermi non s'accorgeva punto che io fossi attaccato alla seggiola. E in tante e sì diverse maniere mi aiutai, che alla fine pure scampai dal ricadere in quel baratro...». Vittorio Alfieri, in un documento presentato ad un convegno ad Asti, spiega così uno dei più celebri aneddoti della sua biografia: quel farsi legare alla sedia per costringersi a studiare riassunto dal motto «Volli, volli, fortissimamente volli».
LA VERITA’ Qual è il «baratro» di cui parla Alfieri? Lo spiega lui stesso: «Una nuova fiamma: una donna, distinta di nascita, ma di non troppo buon nome nel mondo galante, ed anche attempatetta».
ADESSO voglio solo sapere il nome della persona a cui devo fare causa.
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